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ROBERTO PAGNANI - I SUONI DEL RENO – DIE KLÄNGE DES RHEINS

di Alice Rubbini












Essenziale, in quanto imprescindibile e vibrante, palpitante nella sua essenza e nella sua immediata, assoluta, sintesi. Dare forma ad un suono, allo scorrere, sempre diverso, di un lungo fiume, servono dettagli o sensazioni, serve conoscere o immaginare, rievocare o lasciarsi andare a tutte queste suggestioni insieme?

Essenziale considerazione direi, perché questi dipinti non sono nemmeno spazi della memoria, ma luoghi d’ammirazione, non un punto né un momento preciso, piuttosto sensazioni che si sovrappongono come strati di colore e pennellate veloci.

Molte volte manchiamo di consapevolezza che nell’ammirazione possiamo trovare la via d’uscita dall’assuefazione e dalle consuetudini, da codici predefiniti, dalla monotonia e dal disincanto, dall’indifferenza e dall’ insensibilità. Questo sentimento ci regala l’opportunità di evadere dai luoghi comuni, dalla diffidenza, di circoscrivere vanità e rancori, istinti arroganti, così come ci accompagna verso una fiduciosa energia, che va oltre i nostri piccoli limiti, e concede invece spazio alle cose belle, a un’inclinazione positiva, ad una riflessione interiore sensibile, poetica e disponibile.

A volte inseguiamo i dettagli per confonderci tra di loro, con la scusa di riconoscerci cerchiamo limiti precisi, memorie, sagome e istanti circoscritti, sicuri e vissuti, ma ammirare è arte, è parte attiva e complice attenta e impegnata, è raccoglimento e dedizione, slancio, inizio e partecipazione, induce all’ascolto, ad accogliere, all’altro. E’ quella dote che inventa il nostro sguardo, che accarezza l’immaginazione e che ci accompagna in tutto ciò che è differente dalle consuetudini, dal movimento regolare delle cose, che abbraccia invece uno spontaneo straordinario, percettivo, in divenire.

Si può narrare una percezione, un ricordo, un istante, un profumo, un rumore, sovrapponendo ogni informazione, ogni istante trascorso. Dare forma a un’emozione è rivelarsi, distinguere i profili di qualcosa di indefinibile, è ciò che permette di distinguere il reale nella sua qualità di valore e nelle sue differenze, di intuirne i lineamenti più esclusivi e svelarne la sintesi di tutto quello che rappresenta il circostante, la sua unicità, la sua irripetibilità.

La soggettiva esperienza viene dissolta, alleggerita, ogni evento, ogni aspettativa oltrepassata, riaperta a nuove letture, a inattese fiducie, ad un nuovo sentire, l’astrazione ha in sé ogni più recondito, inconfessato dettaglio ed insieme lo slancio oltre ogni estasiata definizione. Ancor più evidenti e chiari, profili indistinti si manifestano esuberanti rispetto alle attitudini conoscitive, vanno oltre le potenzialità sino ad allora contemplate, incitano, sfidano e seducono e ci coinvolgono, sì proprio noi e il nostro piccolo universo, in una naturale ammirazione.

Alice Rubbini - febbraio 2025


LA MOSTRA CONTINUA SINO AL 29 MARZO PRESSO LA SEDE DELL'iSTITUTO DI CULTURA GERMANICA - GOETHE ZENTRUM, VIA DE' MARCHI 4 - BOLOGNA


Roberto Pagnani, Seguendo il fiume , 2025, Tempere e smalti su tela







 






 





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