RESPIRO UMIDO
- Samuele De Marchi
- 15 mag
- Tempo di lettura: 3 min

di Samuele De Marchi
Respiro Umido è l’ultima mostra di Rodrigo Blanco, presentata nel piccolo comune di Monte Vidon Corrado in provincia di Fermo, nell’entroterra marchigiano. L’artista di Latina - che vive e lavora ad Ancona - classe 1975 inizia a lavorare da autodidatta, guadagnandosi la prima mostra personale nel 2010.
Respiro Umido è un viaggio dell’artista attraverso gli aspetti più significativi ed importanti dell’esperienza umana, fatta di tempo, spazio e dell’esistenza in queste due dimensioni. L'artista dipinge la propria memoria d’infanzia trascorsa nella zona pontina fatta di boschi, paludi e mare senza trattarla come nostalgia fine a sé stessa, ma attingendo ad essa per generare qualcosa di nuovo e allo stesso tempo primordiale, non legato al “quando” e “dove” tali ricordi siano stati generati. Queste due dimensioni non sono infatti didascaliche o tantomeno definite di numeri e date, ma bensì un’atmosfera, un sentimento interno, l’intenzione di generare da un’origine e non di riprendere o delineare una forma passata. L’amalgama della memoria, composta di elementi inseparabili tra loro e che fa parte attiva del presente, si nota nei gradienti colorati usati come sfondo per soggetti essenziali e definiti ma a volte non ben identificabili, figure che ricordano quelle sagome colorate impresse sulle retine dalla luce che si vedono tra un battito di palpebre e l’altro. Gli elementi sulla tela non sembrano avere rilievo in termini di significato, ma rappresentano un flusso unico di persone e ambiente, fluido proprio come il vento e l’acqua della terra natale dell’artista, che vive e si fa sentire proprio con il suo respiro umido. Il risultato finale è emotivo, brillante, dando la sensazione di trovarsi di fronte a una “terra di nessuno”, un immagine-non-immagine familiare all’artista e allo spettatore in cui ognuno può trovare una parte di sé e sentire quell’euforia dell’essere partecipi di qualcosa, compresi da qualcuno.
Immagini del vernissage della mostra "Respiro Umido" di Rodrigo Blanco
Ho raggiunto Monte Vidon Corrado nei primi giorni di giugno, quando il caldo non era ancora asfissiante ma faceva già sapere senza equivoci l’arrivo dell’estate e tra le vie strette ancora respira il fresco della primavera. Il paese si presenta come il tipico borgo italiano, invariato ma non fermo nel tempo, un posto dove la tradizione e la cultura viene rispettata e curata, una piccola oasi in mezzo alle colline e ai campi. Arrivo la mattina presto, e con piacere noto di essere pressoché da solo nella struttura; non sono un Mister Scrooge o un Grinch, ma fa sempre piacere decidere in libertà il ritmo per vedere una mostra. Tra il silenzio delle sale, le opere parlavano chiaro: i soggetti, in rilievo solo grazie ai colori e gli sfondi astratti ma familiari facevano sentire chiaramente i loro suoni, profumi e discorsi. Figure eteree dipinte con la cura giusta per essere definite ma non circoscritte ad un momento e a un luogo preciso, la combinazione tra l’ombra di che che erano e il significato che rimane nella memoria. Nonostante la semplicità di ciò che si vede, l’effetto è magnetico, portando lo spettatore a vedere tutto ma a chiedersi “perché sto osservando con così tanta attenzione? Perché non riesco a distogliere lo sguardo?”. Ecco che, nel silenzio, piano piano dalla tela escono affetti, risate, il calore del sole e l’umidità della terra, l’ombra degli alberi, il suono delle cicale e il solletichio dell’erba sulle gambe. Sensazioni che fanno sorridere persino uno come me, mai legato al mare e alle esperienze umane che si fanno sulle sue rive. Per chi ne è stato testimone credo che tali sentimenti siano rinvigorenti per il proprio bambino interiore, mentre per quelli a cui tutto ciò è nuovo sono sensazioni eccitanti, un calore intimo che trasmette la voglia di fare.
16 Agosto 2025 Samuele De Marchi
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