Filippo Falaguasta e Giancarlo Norese alla AF Gallery di Bologna
di Anna Rubbini
Solitamente quando si và a vedere una mostra d’Arte Contemporanea non ci si aspetta particolari emozionamenti o eventi sensazionali. Tuttavia, andare a vedere la mostra dal titolo “Chimera” allestita nella AF Gallery di Bologna è stata una simpatica e divertente scoperta.
Le opere di Filippo Falaguasta e Giancarlo Norese, presentati in un originale “dittico” temporaneo eppure contemporaneo dal critico Fulvio Chimento, avvicendandosi hanno caratterizzato avvenimento conseguente e coerente; le loro opere sono una commistione di reale ed irreale, di visto e vissuto, di passato e presente, determinando con originale, inusitata e bizzarra sagacia un appuntamento coinvolgente e ludico allo stesso tempo.
Insolita ed originale la scelta della doppia personale da parte del curatore, che è stato capace di offrire un invito “aperto” tra gli artisti, due personalità dagli stili e dagli approcci visivi diversi ma entrambi capaci di esprimere attraverso le rispettive scelte, una forzatura interpretativa sia di contenuto che di tecnica.
Il comune tema del “rischio” nell’interpretazione dell’Arte, è il dato distintivo che li caratterizza, un approccio vissuto come estremizzazione, come libera, individuale e disinteressata offerta alla creatività, alla fruizione e alla lettura del prodotto creativo. L’elemento personale non si separa dalla resa oggettiva, ciò che viene percepito come emotività e vissuto non esaurisce il contenuto dell’ lavoro.
Se in Falaguasta ricordo e riproduzione, peraltro mai finita e mai completamente disvelata, è il dato originale del suo agire artistico, riassumendo memorie, frammenti, pubblicazioni che si improvvisano oggettivamente in ogni sua mostra; nell’ironico e arguto Norese, l’essere più profondo, il suo scostamento da ciò che si vede e ciò che si comprende, ciò che motiva e ciò che si realizza, raggiunge una consapevolezza tanto profonda quanto volontariamente travisata, spiazzando l’osservatore nella sua comprensione dell’opera.
Questa, per entrambe gli autori, raccoglie motivazioni reali all’agire creativo sino ad arrivare a capovolgere i tradizionali canoni figurativi: per Falaguasta ciò significa trasporre in pratica tutto quanto è percezione, ideale e pratica; nell’impossibilità di dare un ordine cognitivo agli eventi passati, la sua elaborazione si traduce come assunto di reminiscenze, pensieri, azioni in cui l’esperienza si interseca e si estrinseca.
Norese, invece, capovolge il rapporto esperienziale: se è vero che l’emotività e il vissuto sono il fondamento che determina l’agire, tutto ciò che è stato può essere rivissuto, reinterpretato e testimoniato. E tutto ciò che è passato rimane idealmente come dato e come prodotto, che l’artista rievoca e muta a seconda del momento temporale in cui lo realizza. Esempio su tutte, la composizione “Inattività come verità effettiva dell’uomo” in cui i dipinti vengono sbalzati dalla cornici che sono poste a terra e l’intervento contemporaneo evidenzia soltanto un riquadro più scuro di colore, sovrapposto all’originale raffigurazione, senza nulla modificare poiché ciò che si evidenzia è già una modifica sufficiente che trasmette l’inerzia e l’interpretazione difforme e attuale di quanto è già stato realizzato.
Il titolo CHIMERA non è dunque solo sinonimo di fantasia,di illusione,di rimpianto e nostalgia.
Chimera è un termine che racchiude un mondo dentro di sé:
è un parola che, in senso lato, esprime qualcosa di utopico, un’idea senza fondamento, un sogno che appare irrealizzabile, una fantasticheria strana.
Ed è anche un termine sillogistico associato all’opera di questi autori, una parola che traduce con un unico termine il pensiero e l’espressione artistica di questi originali interpreti ;
Falagusta e Norese, infatti, pur differenziandosi, costituiscono un insieme ambizioso, coerente e coraggioso, di espressione artistica; mantenendo ciascuno la propria unicità e continuità con la propria ricerca, offrono un’interpretazione originale, essenziale ed efficace del loro approccio all’Arte visiva contemporanea, e lo fanno con inusitata ironia che ci fa apprezzare ancora di più il ritorno alle mostre in galleria.
In mostra sino al 5 febbraio 2023, Galleria AF , via dei Bersaglieri 5/E - Bologna
25 Novembre 2022, Anna Rubbini
Chimera, immagini della mostra di G.Norese e F.Falaguasta, Courtesy AF Gallery
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