top of page

ARTE IN TOUR – COSA C’È DA VEDERE A NAPOLI

di Brando Tagliapietra


Lungomare di Napoli


Napoli, città della creatività per eccellenza! … perché innata, nel dna dei suoi abitanti, nella mente e nel cuore della gente napoletana che non si risparmia mai nel voler essere vitale neanche nei momenti più grigi, in tempi come quelli che stiamo passando, per la pandemia, per il lokdown, per le restrizioni…

La vitalità di questo popolo, perché i partenopei sono cittadini che possono definirsi popolo tra i più appassionati e creativi del nostro Paese, anche se il terrore non è ancora scomparso dalla nostra quotidianità, offrono agli amanti della cultura la loro stessa energia.

Vi vogliamo offrire per questo, per infondere un po’ di ottimismo in questo principio d’anno che si spera si stia via via rasserenando nell’atmosfera del nostro quotidiano, una serie di appuntamenti per riconquistare un po’ di serenità, e perché no, tornare a vedere la bellezza di luoghi e situazioni, mostre, eventi, spettacoli, proposte insomma che ravvivino i nostri animi.

Iniziamo con suggerire di andare alla storica galleria Artiaco, in piazzetta Nilo 7, la personale dell’artista Ann Veronica Janssens che si concluderà il 27 febbraio.

Questa artista centra il suo lavoro nell’indagine della percezione della realtà smaterializzandola attraverso vari mezzi, specialmente attraverso la luce. La Janssens ha infatti sviluppato, sin da fine anni ’80, una pratica artistica centrata sui fenomeni ottici naturali di luce e colore. Sperimentando i tratti distintivi di materiali scelti con cura (vetro, specchi, alluminio, nebbia artificiale), forme e luce, li pone in interazione con la nostra percezione della realtà, per creare un vocabolario ricorrente di motivi minimalisti e bellissimi colori.

Alla galleria Lia Rumma invece, Via Vannella Gaetani, 12 possiamo ammirare la solo exibition di Luca Monterastrelli, un giovane scultore che porta i suoi nuovi lavori per un approfondimento del peso specifico dell’energia nelle sue opere: interessante elaborato che, come il titolo della mostra Weightless, interroga l’arte plastica sul “peso” della memoria che grava in leggerezza sul significato della percezione dell’opera, corrompendone il risultato finale. L’artista, infatti,non a caso porta a Napoli il suo impegno quale luogo perfetto per questo suo progetto: è una città di nota fama per i “fantasmi” e i fantasmi sono energie impalpabili ma presenti della sua storia.

Alla Galleria Galleria Tiziana Di Caro Piazzetta Nilo, 7 l’esposizione dal titolo “Come disegnare un’isola” di Teresa Gargiulo, che sino al 3 aprile presenta la giovane artista dalle poliedriche forme espressive,che includono il disegno, la scrittura, la scultura, la fotografia e l'installazione. La sua ricerca è incentrata sul linguaggio e sulla geografia che vengono usati come pretesto per esplorare l'identità e i cambiamenti che questa può subire a seconda dello spazio e del territorio.

Questa mostra comprende opere realizzate tra il 2019 e il 2020, e si apre con un grande pezzo intitolato “grafemi per le mani, fonemi per le orecchie”, un'installazione che coinvolge ben centottanta fogli ed assomiglia a un gigante alfabeto presupposto, per indagare gli elementi espressivi che appartengono a un linguaggio.

Lo studio Trisorio, nella sua sede di Riviera di Chiaia, 215 ospita la personale di Christiane Löhr, con un particolare focus on line nello spazio della rubrica della galleria, iniziativa che permette la visita alle opere in mostra anche a distanza.

Infatti, è grazie a questo focus che è possibile ammirare una breve panoramica delle mostre realizzate da Christiane Löhr presso lo Studio Trisorio, ed il suo corrispondente Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli.

Il lavoro dell’artista tedesca nasce dal contatto diretto con la natura, nella quale recupera gli elementi e i segni del suo linguaggio espressivo: i semi di diverse piante diventano i materiali per piccole sculture, ma anche le criniere dei cavalli vengono da lei utilizzate per ricavare la trama dei suoi “disegni” tridimensionali, che variano per dimensioni estreme, da esili tessiture, a installazioni grandi come il palmo di una mano o enormi costrutti che occupano grandi ambienti.

Al Madre – Museo d’arte contemporanea Donnaregina, in Via Settembrini 79, gli eventi sono più d’uno, data la vastità dei suoi spazi:

sino ai primi giorni d’aprile sarà esposta la mostra “Giocherai nel quotidiano, correndo” dell’artista Temitayo Ogunbiyi:il museo ha commissionato all’artista proveniente dal Lagos uno spazio ludico in un cortile del Museo. Ispirandosi alla natura, all’intreccio delle viti rampicanti, nonché alla geografia del percorso disegnato da Google Maps tra il Madre ed il Lagos dove risiede, l’artista ha realizzato quest’opera dimostrando la sua vivace creatività d’impronta naturalistica.

Da febbraio a fine aprile, è contemporaneamente in corso l’esposizione “Untold Stories” di Peter Lindbergh. L’artista stesso, prima di venire a mancare, ha curato la sua prima antologica, una vasta raccolta di cui sono esposte ben 140 di sue celebri foto, documentando il suo lavoro dagli anni ’80 alla sua morte. Per la attuazione di questa mostra, importante il contributo realizzativo della Fondazione che porta il suo nome che ha sede a Dusseldorf.

Nel mese di febbraio inizierà in data ancora da definire, viste le disposizioni per le aperture museali in tempi di emergenza pandemica, la rassegna:

“Per_formare una collezione”. Una ricca esposizione della raccolta permanente del Madre e le sue recenti acquisizioni, su commissione, ai più significativi artisti del panorama contemporaneo partenopeo e internazionale. Peccato che non siano ancora stati riaperti al pubblico gli spazi che fanno capo alla Fondazione Morra, ovvero la sede della grande collezione ed archivio Casa Morra, il connesso Museo Hermann Nitsch e l’Associazione Shimamoto, luoghi che grazie al gallerista e grande mecenate dell’arte Giuseppe Morra, hanno contribuito attraverso la riqualificazione del quartiere Avvocata, nucleo del progetto “Il Quartiere dell’Arte”, nelle vicinanze del centro, a riportare allo splendore della città l’area depressa grazie alla creazione di una rete di identità culturali e creative, di poli sinergici, che permettessero la promozione dell’arte contemporanea distribuendola sul tessuto urbano, attraverso un progetto futuristico e ambizioso come poche altre città italiane sono riuscite a fare.

Morra ha infatti pianificato ben 100 anni di mostre, attraverso il meccanismo ludico del gioco dell’oca, fatto di rimandi, attraversamenti e ritorni. Ha previsto cicli espositivi regolati dall’alchimia dei numeri 3 e 7, che coincidono di volta in volta con il numero di artisti presentati o la quantità di opere e sequenze di mostre. L’originalità e l’acume di questo rappresentante della vita culturale a Napoli sono un esempio della poliedricità creativa di questo territorio, a partire dalla sua Casa Morra, dove ha depositato la sua ampia collezione, per giungere alla sua Fondazione, frutto di oltre quarant’anni di presenza attiva nello scenario internazionale dell’arte.

“Metro Art”, per chiudere con un altrettanto stimolante appuntamento, è la rassegna di cui Napoli può andare fiera per la dimostrazione di essere molto più all’avanguardia di tutti gli altri capoluoghi d’Italia, per permettere al nostro Paese di allinearsi con gli altri siti più significativi del settore nell’ambito artistico contemporaneo nel mondo: le stazioni della metropolitana, ormai note al grande pubblico per essere incubatori di creatività e di espressione artistica di grandi artisti del panorama internazionale, offrono un tour incredibile e suggestivo per fruire dell’arte on subway; ecco allora un elenco di cosa e dove vedere le maggiori opere realizzate:


Stazione Metropolitana Linea 1 – Garibaldi Project by Dominique Perrault Works by Michelangelo Pistoletto Stazione Metropolitana Linea 1 – Università Project by Karim Rashid Works by Karim Rashid Stazione Metropolitana Linea 1 – Municipio Project by Àlvaro Siza and Eduardo Souto de Moura Works by Michal Rovner, Mimmo Jodice Stazione Metropolitana Linea 1 – Toledo Works by William Kentridge, Robert Wilson, Oscar Tusquets Blanca, Achille Cevoli, Oliviero Toscani, Lawrence Weiner, Shirin Neschat, Ilya and Emilia Kabakov, Francesco Clemente Stazione Metropolitana Linea 1 – Dante Project by Gae Aulenti Works by Carlo Alfano, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Nicola De Maria Stazione Metropolitana Linea 1 – Museo Project by Gae Aulenti Works by The Naples Academy of Fine Arts, Mimmo Jodice, Luciano D’Alessandro, Fabio Donato, Antonio Biasucci, Raffaela Mariniello Stazione Metropolitana Linea 1 – Materdei Project by Atelier Mendini Works by Luigi Serafini, Lucio Del Pezzo, Sandro Chia, Ettore Spalletti, Domenico Bianchi, Sol LeWitt, Mathelda Balatresi, Anna Gili, Stefano Giovannoni, Robert Gliglorov, Denis Santachiara, Innocente and George Sowden Stazione Metropolitana Linea 1 - Salvator Rosa Project by Atelier Mendini Green areas project by Salvatore Paladino, Mimmo Paladino Works by Mimmo Rotella, Ernesto Tatafiore, Renato Barisani, Gianni Pisani, Augusto Perez, Lucio Del Pezzo, Nino Longobardi, Riccardo Dalisi, Alex Mocika, Ugo Marano, Raffaella Nappo, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, LuCa, Santolo De Luca, Quintino Scolavino, Natalino Zullo, Perino&Vele, Anna Sargenti, Lello Esposito Stazione Metropolitana Linea 1 - Quattro Giornate Project by Domenico Orlacchio Works by Nino Longobardi, Sergio Fermariello, Baldo Diodato, Anna Sargenti, Umberto Manzo, Betty Bee, Maurizio Cannavacciuolo, Marisa Albanese Stazione Metropolitana Linea 1 – Vanvitelli Project by Michele Capobianco Works by Giulio Paolini, Vettor Pisani, Gabriele Basilico, Olivo Barbieri, Mario Merz, Gilberto Zorio, Gregorio Botta, Isabella Ducrot Stazione Metropolitana Linea 1 Rione Alto Works by Achille Cevoli, David Tremlett, Giuseppe Zevola, Katharina Sieverding, Bianco-Valente (Giovanna Bianco & Pino Valente), Marco Anelli, Pennacchio Argentato, Donatella Di Cicco, Danilo Donzelli, Pina Gigi, Ivan Malerba, Marco Zezza

8 Febbraio 2021 Brando Tagliapietra

bottom of page