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U26

Didzis Kalniņš

Mi chiamo Didzis Kalniņš, sono pianista, sono lettone e da due anni mi sono trasferito in Italia per perfezionarmi. Per inciso, mi chiedono spesso: perché l'Italia? E soprattutto, perché Vicenza?

Probabilmente non sarei qui, se un giorno non fosse venuto in Lettonia - per tenere una masterclass e un concerto - il mio attuale insegnante di pianoforte, Marco Tezza. Il suo concerto a Rīga mi ha lasciato un'impressione veramente forte, di qualcosa di speciale. E così, quando poco prima della laurea è uscito il bando per il programma Erasmus, ho spedito una sola domanda: a Vicenza, dove sapevo che avrei potuto studiare con lui. L'Erasmus, purtroppo, è durato solo quattro mesi, dopo di che sono tornato in Lettonia e mi sono diplomato. A quel punto ero libero di fare quello che volevo, e mi sono detto: se ho questa opportunità, perché non coglierla al volo? Così ho deciso di tornare in Italia, e mi sono iscritto al master di perfezionamento in pianoforte.

A quel punto l'Italia è divenuta la piattaforma di lancio per molte nuove avventure musicali, che mi hanno portato a suonare in Spagna, Irlanda, Germania, Estonia, persino in tournée nel lontano Brasile.. Un'occasione unica per viaggiare in lungo e in largo in quel paese e scoprirne la cultura. Naturalmente, ho suonato in innumerevoli concerti e progetti musicali anche qui in Italia. Suonare con l’orchestra è un'esperienza sempre emozionante, come quando ho eseguito con l'Orchestra Filarmonica del Veneto il secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Franz Liszt. Mi fa piacere ricordare anche l’orchestra del Conservatorio di Vicenza, che mi ha permesso di far conoscere e apprezzare la musica lettone, eseguendo un Concerto per pianoforte ed orchestra della compositrice Lūcija Garūta.

Suono anche in formazioni cameristiche insieme ad altri musicisti: ad esempio, con la soprano Selena Colombera ho vinto il Concorso Claudio Abbado nella sezione Musica Vocale da camera, e con la violinista irlandese Isobel Howard-Cordone ho suonato in un recital alla National Concert Hall a Dublino - una delle sale da concerto più importanti d'Irlanda.

Come solista, ho ottenuto primi posti e piazzamenti in alcuni concorsi, come il Premio Molinari (Vicenza, 2014; secondo classificato) e il Concorso di Interpretazione Musicale (Genova,2014; primo posto assoluto). Ho vinto anche alcune borse di studio (Erasmus, 2012; Governo Italiano, 2013; Lions Club, 2014; ESU Padova, 2014).

Ho avuto persino delle esperienze nel campo della musica leggera. In Lettonia si fanno delle preselezioni per partecipare all'Eurovision Song Contest, il concorso musicale europeo nato nel 1956 e ispirato al Festival di Sanremo. Un produttore che avevo conosciuto in un altro TV show mi chiama una sera chiedendomi di fare un arrangiamento per una canzone. Il giorno dopo ho incontrato il team che lavorava su questo progetto, mi hanno dato un'idea del risultato finale che desideravano, e da lì sono partito con una improvvisazione, finché la canzone ha preso la sua forma musicale. Per migliorare la resa drammaturgica ho aggiunto anche il violino e il violoncello. Siamo arrivati secondi, ma primi in classifica per la giuria di esperti.. C'è mancato poco per andare in Azerbaijan dove si svolgeva il grande concorso nel 2012!

Tirando finora le somme della mia avventura italiana, devo dire che qui ho conosciuto la musica sotto un altro punto di vista, imparando a trovarne e ad esprimerne le sfumature, e ad apprezzare il tempo come fattore di maturazione artistica: ho capito che, proprio come un buon vino, la perfetta performance deve fermentare. Ho avuto anche un'altra realizzazione: l’uomo, che affronti la musica senza entusiasmo, non sarà mai in grado di realizzare qualcosa grandioso. L’arte ha bisogno di un po' di follia!

Essere qui non è mai stato il mio obiettivo in sé. E 'piuttosto il risultato di un processo sequenziale, che nella mia vita potrei definire come 'uscita dalla zona di comfort'. È ripartire da zero. Così, anche le difficoltà burocratiche della vita in Italia, che conosciamo tutti, le vivo come un allenamento per diventare più forti e motivati. In definitiva, posso dire che ogni esperienza ha mosso qualcosa, ogni viaggio ha aperto qualcosa, e tutto ciò può portare ad essere un musicista migliore.

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