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paeSaggi

Una rubrica di interazione per la cultura contemporanea e le arti visive sulla tematica del "paesaggio"

Ormai da quattro anni seguo una manifestazione di Architettura e Natura organizzata a San Venanzo (Terni) promossa e realizzata dall'Associazione "Architetto Simonetta Bastelli",con la funzione di Direttore Artistico. Un appuntamento annuale che trova l’incontro dei più noti esperti internazionali del Paesaggio. Non poteva ovviamente mancare la presenza dell’Arte che, da sempre su questo tema, ha avuto un ruolo principale di lettura e di narrazione. Fino ai tempi più recenti in cui l’Arte ha assunto il ruolo di attore diretto sul Paesaggio e sulla sua trasformazione.

Le manifestazioni che si sono succedute ogni anno con interventi di studio, premi sulla progettazione e sviluppo dei temi suggeriti di volta in volta, convegni diffusi, workshop con studenti, manifestazioni artistiche e installazioni in loco, hanno visto l’intervento di numerosi personaggi delle Università, delle Accademie di Belle Arti, nonché di artisti e studiosi particolarmente sensibili al problema del Paesaggio.

Un incontro che nella magnifica cornice di Villa Faina a San Venanzo e nella vicina splendida frazione di Poggio Aquilone getta le basi per un approfondito studio sulle problematiche connesse al Paesaggio e sulle proposte per la sua tutela e alla sua progettazione.

 

Renzogallo

Che succede ad Arena Po? Ma soprattutto dov’è Arena Po?"

di Gaetano Grillo

Arena Po è un piccolo comune che si affaccia da sempre sul grande fiume, in quel tratto che scorre da Pavia verso Cremona, dopo che il Ticino vi abbia confluito sotto il famoso ponte della Becca, un lungo ponte di ferro costruito durante il fascismo e, come tutte le opere fasciste, inspessito oggi di un particolare fascino, in barba alle critiche demagogiche sul ventennio.

Ad Arena il Po è sinonimo identitario, la gente nei secoli vi ha tratto sussistenza ed è sempre stata in sintonia con quella massa d’acqua, anche quando – più volte – esondava ed entrava nelle case, anche quando rendeva le strade dei canali percorribili con le barche, anche quando costringeva gli abitanti a rifugiarsi sui piani alti e sui tetti sommergendo abitazioni, mobili, oggetti cari, provviste, animali e tutto ciò che incontrava la piena fangosa.

Ciò nonostante la filosofia degli arnesi è che “tanto poi passa” e si aspetta la prossima piena chissà fra quanti anni!Ho conosciuto questo borgo per caso, avendo incontrato, tanti anni fa, in un’osteria, un valente imprenditore con una particolare simpatia per gli artisti, tanto che negli anni ci siamo frequentati con continuità finché nel 2015 mi ha spronato ad acquistare una vecchia casa ad Arena Po, casa che ho ristrutturato e dove ho fondato l’Associazione CASADARTISTA, con la quale ho iniziato a sviluppare un progetto, in sintonia con l’Amministrazione Comunale, mirante a fare di questo borgo un Borgo d’Arte che, peraltro, ho voluto far convenzionare con l’Accademia di Brera proprio per stabilire una collaborazione costante negli anni.

Ho chiamato i miei amici artisti chiedendo loro di mettere a disposizione in comodato gratuito alcune loro opere investendo insieme a me sullo sviluppo di una sorta di museo all’aperto sulle rive del Po, fra i vicoli del centro storico, fra una Pieve romanica ed un castello medievale. A garanzia del progetto la mia supervisione circa la qualità delle presenze e, secondo la mia visione dell’arte, senza preclusioni per la varietà dei linguaggi ma con molto rigore sulle scelte.In Italia vi sono diversi borghi d’arte ma spesso diventati specchietti folcloristici per attrarre un turismo di massa; qui ad Arena preferiamo la qualità che può fare la differenza  siamo in un crocevia importante, sulla via Emilia a 45 km da Milano, 22 km da Pavia e 28 km da Piacenza; un crocevia che ci consente di avere visitatori che anche in giornata vanno e vengono da Milano. Un Borgo d’Arte che è anche attivo con esposizioni temporanee nelle bellissime sale del Castello, dove, dopo la mia personale, abbiamo ospitato mostre di Alik Cavaliere, Arcangelo, Aldo Spoldi, Nicola Salvatore, Omar Galliani,una mostra con 104 giovani artisti di Brera ecc.

Oggi ad Arena Po sono esposte in permanenza grandi opere, un bronzo di Giuseppe Maraniello, uno di Omar Galliani, un marmo di Michelangelo Galliani, una grande opera in ferro policromo di Aldo Spoldi, una scultura in ferro e acciaio di Nicola Salvatore, due sculture in vetroresina di Gianni Cella e di Wal, un trampolino di ferro e marmo di Marika Ricchi e stiamo acquisendo un bronzo di Alik Cavaliere, una grande installazione di Renzogallo, una di Costas Varotsos ed una grande scultura di Ievolella, forse anche un’altra grande scultura di Ramous. Chi arriva ora ad Arena Po resta esterrefatto per la qualità delle presenze artistiche che incontra per altro, in uno scenario naturale straordinario.Io con l’Associazione CASADARTISTA sto cercando anche di far crescere l’interesse per l’arte anche con iniziative collaterali come conferenze, cene d’artista, etichette per bottiglie di vino ecc.Ogni opera è allestita con attenzione e riporta una targa con la didascalia dell’opera e delle brevi note sull’autore, una fonte luminosa per ogni opera illumina il percorso anche di sera creando atmosfere davvero avvincenti e sistematicamente viene effettuata la manutenzione ordinaria dei siti.Siamo però solo all’inizio, anche se l’avviamento è la parte più difficile da realizzare, oggi in tanti vorrebbero essere presenti ma dobbiamo continuare a lavorare con rigore per poter immaginare un futuro sempre più importante per questo piccolo Comune che come tanti comuni d’Italia, rischiava di implodere nel destino spietato in cui cadono tutte quelle realtà urbane che oggi non riescono a darsi una nuova identità, in continuità – ovviamente- con le proprie radici ma con una nuova visione progettuale.

Non mi resta che invitarvi a venire a trovarci, per ammirare e scoprire questo costituendo museo all’aperto ma anche per godere del paesaggio, di una bellissima passeggiata sulle rive del grande fiume, per respirare aria buona, incontrare facilmente daini, lepri, volpi,uccelli di ogni tipo, pescatori e anche per godere della cucina locale mangiando sul Po,esattamente sul confine fra le province di Pavia e Piacenza.

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