Spazio Architettura
In viaggio per negozi: Bartolini e Lanzi.
di Vincenzo Casali
L’esperienza è l’esperienza. Poi conta la passione, il buon umore, la cultura del prodotto e dell’architettura, del viaggio e del disegno. Questo duo di professionisti toscani Alessandro Bartolini e Paolo Lanzi, calca la – difficile- scena del progetto dei negozi delle grandi firme da molti anni. Dopo la laurea a Firenze e le prime individuali esperienze nel mondo dell’interior design, si trovano insieme a lavorare per il gruppo Prada, realizzando boutique in tutto il mondo. Quest’esperienza consentirà loro, una volta fondato il loro studio, di proseguire con gli incarichi dai più importanti brand di moda: Tod's, Hogan, Fay, Pinko, Inghirami, Ermanno Scervino, Lanvin, Nannini, tra gli altri.
Lo studio si occupa del progetto anche in altri ambiti: dalla residenza alla ristorazione, agli hotel. Trasferendo l’attitudine a rispondere alle più esigenti aspettative del cliente in contesti con diversi gradi di complessità.
Abituati alla ricerca di prodotti innovativi ed allo studio di sempre nuove applicazioni secondo il ritmo velocissimo dettato dalla cortissima vita dell’immagine dei punti vendita delle grandi firme, una vita che si rinnova costantemente, Bartolini Lanzi sanno aggiungere agli spazi qualcosa che non ti aspetteresti.
Hanno ottenuto in breve tempo risultati importanti e numerosi riconoscimenti tra cui, nel 2006, il primo premio negli Stati Uniti con il progetto “Ristorante 0575” (Sansepolcro, Italia) al concorso “Renovation Retail Competition” oltre ad essere premiati come “Best of the Year” a New York dalla prestigiosa rivista “Interior Design” per il progetto “Bruschi” (Bolzano, Italia).
Questo negozio, ad esempio, si trova nel centro di Bolzano: vi si accede da una delle caratteristiche arcate dei portici e si espande per quattro piani, ognuno diverso dall’altro per materiali, illuminazione, criterio di esposizione dei prodotti. Cosa lega il tutto? L’atmosfera, data dall’insieme delle scelte, sostenuta da una colonna sonora composta in originale per questo specifico ambiente, che accompagna i clienti attraverso i quattro piani con un’inaspettata esperienza multisensoriale. L’ingresso così volutamente materico, con il rivestimento di volumi pieni e spigolosi in marmo verde del Brasile come fosse il tunnel di ingresso di un bunker, scavato al vivo nelle sua tasche di ottone. O l’atmosfera POP anni ’60 dello spazio con la moquette viola e le poltroncine dorate e a tutto tondo, che potrebbe ospitare Barbarella/Jane Fonda alla ricerca di Duran Duran.
Bartolini Lanzi pescano tra le atmosfere più seducenti: gli studi per il concept di Pinko sono deliziosamente anni ’50, quelli per Tod’s invece sono ancorati all’immediato domani.
Le loro tavole di presentazione, qui mostriamo quelle per Ermanno Scervino, Jelmoli e Hogan, ci mostrano alcuni dei loro riferimenti. I grandi ispiratori della scultura contemporanea: il minimalismo di Donald Judd e la secchezza di Harry Bertoia. Ma anche la tribuna del Buontalenti agli Uffizi e le celeberrime librerie di Franco Albini.
Ora sono impegnati in numerosi progetti di aperture internazionali per i gruppi di Tod’s, appunto, ed Ermanno Scervino. A breve sarà operativo il loro studio a Doha, nel Qatar.
Ma sono toscani: hanno la bellezza dalla loro.
La condividono con artigiani disposti a tradurre in oggetti le loro suggestioni. Alimentano la loro cultura del progetto con le visioni di cui si nutrono guardandosi intorno. Viaggiano molto, scambiano idee, raccolgono materiali dappertutto e li contaminano gli uni con gli altri per farli diventare ancora qualcos’altro.
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